Democrazia commissariata

marzo 10, 2010

 

Sta per succedere quello che ci aspettavamo. Prima dell’ultimo assalto al Consiglio di Stato, per la verità con scarsa fiducia, alla scopo di ottenere la riammissione delle lista PdL, il Cavaliere comincia a fare i conti con i mal di fegato dei satrapi romani. Nelle precedenti elezioni i dieci candidati più votati di Alleanza Nazionale e Forza Italia avevano ottenuto, nel solo comune di Roma, oltre centomila preferenze personali. La mancata riammissione della lista farebbe fuori tutti i candidati che hanno già sostenuto ingenti spese personali (chi abita a Roma può capire facilmente: poster elettorali, sei-per-tre; pubblicità su autobus e giornali). Qualcuno scommette con me che non rimarranno senza incarichi?

Il sito repubblica.it fa un’interessante ipotesi: Berlusconi, che non vorrebbe lasciare campo libero agli “ex-amici” Storace e Casini (i quali peraltro già si fregano le mani), sarebbe pronto a proporre la campagna “adotta il candidato” , allo scopo di portare il maggior numero possibile di candidati della lista Polverini alla Pisana. Col doppio risultato di far entrare in Consiglio candidati che non avrebbero mai avuto speranze di entrare in Consiglio, quindi probabilmente poco preparati, e poterli manovrare facilmente. Non c’è dubbio che parte dei voti orfani del PdL convergeranno sulle altre liste che sostengono la sindacalista, con sommo scorno della sezione romana del partito.

L’idea è, in caso di vittoria della destra, inserire tutti i super-candidati, con la loro bella dote di preferenze, nella Giunta come Assessori e capi agenzia.

Qualcuno ha ancora voglia di parlare di democrazia?

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